La sola arma che tollero, è un cavatappi.

Il taste-vin è il simbolo indiscusso della figura del Sommelier in tutto il mondo, e la sua origine si perde nella notte dei tempi. Verosimilmente rimanda come forma all'incavo della mano come conseguenza dell'uso che ne facevamo come primo mezzo per bere direttamente dalla fonte.

A supporto di questa tesi ci sono numerosi scavi archeologici in medio oriente, Italia e Turchia dove sono ritrovati numeri oggetti di questa forma. La particolarità dell'oggetto risiede nelle sporgenze e nervature che, riflettendo da ogni angolazione la luce e comportandosi come uno specchio, risaltano la brillantezza del vino.

Il cavatappi, fondamentale per aprire e gustare una bottiglia di vino, è costituito da una spirale metallica, detta verme, da introdurre nel tappo, e che grazie alla presenza di una leva, permette di estrarre il tappo dal collo della bottiglia. Anche se i primi modelli di cavatappi furono ideati intorno al 1400, il brevetto che conferma l’esistenza di un cava-turaccioli in sughero risale al 1795, e fa riferimento all’invenzione di un inglese. Nei secoli precedenti il vino era servito nelle caraffe che si riempivano direttamente dalla damigiana, oppure dalle botti e non veniva imbottigliato.

Il termometro è lo strumento utilizzato per misurare la temperatura del vino da servire. Si misura la temperatura del liquido all'interno del calice perchè questo potrebbe avere una temperatura superiore rispetto alla temperatura di conservazione della bottiglia. Non tutti i vini  si degustano alla stessa temperatura di servizio, ad esempio le temperature troppo fredde rischiano di accentuare in modo eccessivo l’acidità di un vino bianco ed esasperare la tannicità di un rosso, mentre quelle troppo alte possono compromettere la durezza di un vino fresco e sapido.